The Most Beautiful Woman in All of Egypt - Chapter #3 - Free To Read

Nella sala del trono, Laila sedeva in silenzio accanto a suo padre, in ascolto. L'incenso bruciava lentamente nei bracieri di bronzo, salendo in tenui volute verso il soffitto dipinto dove falchi e sciacalli osservavano dalle loro postazioni tra gli dei.

I visir dibattevano. I generali mormoravano sottovoce. Le soluzioni si riversavano sul pavimento della sala come inchiostro versato.

Rafforzare le mura. Convocare più guerrieri. Pregare gli dei.

Nessuno di loro parlava con certezza. Perché non importava quanti soldati il Faraone comandasse, Memphis stava esaurendo il tempo.

Finché una singola voce tagliò i mormorii.

"C'è un modo per fermare tutto questo."

Nefirah.

Laila spostò lo sguardo verso la regina, osservandola mentre avanzava nella luce. Gli anelli d'oro impilati sulle sue dita brillarono mentre si accarezzava il ventre, lenta, deliberata.

La sala si fermò.

Laila socchiuse gli occhi.

Nefirah sorrise. "Un modo per impedire che la capitale bruci."

Laila incrociò le braccia in grembo, impassibile. "Ti prego, condividi."

La regina inclinò leggermente la testa, come divertita. "Devi essere offerta come sposa."

La sala esplose. I visir gridarono indignati. I generali si scambiarono sguardi increduli. Persino i sacerdoti si destarono dal loro solito silenzio, stringendo le dita intorno ai loro bastoni intagliati.

Ma Ammon—lui non disse nulla.

Si limitò a osservare Laila, i suoi occhi la spogliavano.

Laila si appoggiò allo schienale del seggio, l'espressione calma, anche se il polso aveva iniziato a martellarle alla gola.

"Pensi che supplicherei di essere consegnata come una tunica di seta?"

Il sorriso di Nefirah non vacillò.

"Sei la donna più bella del regno," disse, con voce misurata. "Uno di loro ti vorrà."

Loro.

Amunet. Khepri. Seti.

I signori della guerra che stavano devastando le terre del Faraone, riducendo le città in cenere.

Laila si voltò verso suo padre, l'uomo che non le aveva mai negato nulla. "Dille che è una stolta."

La sala cadde nel silenzio.

Il Faraone non parlò.

Le sue mani si strinsero sui braccioli del trono, le nocche pallide, la fronte corrugata da qualcosa che Laila non aveva mai visto prima.

Esitazione.

E così, all'improvviso, comprese.

Suo padre—il sovrano delle Due Terre, il Dio Vivente, il Falco sul Trono d'Egitto—aveva paura.

Infine, la sua voce ruppe il silenzio, più quieta di quanto lei avesse mai sentito.

"Non ti chiederei questo, mio fiore," disse, gli occhi grevi di qualcosa che lei non voleva nominare.

"Se avessi altra scelta."